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Aire

L’aria, essendo mobile e intangibile, è l’elemento della libertà e della leggerezza, ma nell'iperbole della sua manifestazione essa può essere distruttrice e inquietante, la potenza del suono che scuote l’anima.

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Ai suoni della natura s’ispirano i canti quechua Harawi, dai quali derivano le "yaraví", canzoni tristi e romantiche della cultura meticcia. Mamallay è un yaraví, composto da Santos Quispe Ochante, di addio alla propria terra natia, è stata cantata da grandi cantanti liriche peruviane come Yma Sumac e Sylvia Falcón. L’opera Aire (aria, cielo) riprende la composizione di Ochante, basandosi su suoni profondi e viscerali, invitando il fruitore a immergersi in una dimensione ultraterrena, di astrazione dalla realtà contingente, come in un viaggio sospesi a vertiginose altezze: per tale motivo si consiglia di ascoltare l'audio a occhi chiusi o in una stanza buia.

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Aire. 2017

Durata 03:56 min.

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