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Tradizione sospesa

L’opera è dedicata alla nonna dell’artista, che le ha tramandato l’arte del cucito, educandola alla pazienza.

 

L’artista ricorda la devozione della madre e della nonna per la realizzazione del suo corredo da sposa, la ricerca delle stoffe più pregiate e dei ricami più preziosi.

 

L’arazzo è un omaggio alla libertà, all’indipendenza, alla delicatezza che le hanno donato le donne della sua famiglia: vuole altresì rievocare la bellezza che si cela nelle tradizioni ormai in disuso, il piacere di possedere un oggetto bello, l’affetto celato dall’attenzione per i materiali, la cura per “i beni di famiglia”, valori dimenticati della nostra cultura.

Ispirandosi sia ai ricami della tradizione italiana che ai ricami floreali della tradizione ayacuchana, l'opera diventa un delicato simulacro di una cultura antica e femminile in via d'estinzione: le abili mani delle donne erano capaci di creare bellezza, trasformando oggetti della quotidianità in piccole opere d'arte.

Il titolo rievoca non solo la condizione fisica nella quale si trova l'oggetto, essendo appeso, ma anche la sensazione di sospensione intesa come momentanea interruzione delle attività. L'umanità sta vivendo un periodo di grave sconforto, senza risposte per il futuro, i giovani in particolare sono in attesa che qualcosa avvenga: l'arazzo diventa il simbolo di questa delicata condizione, restando legata alle certezze del passato e alle proprie radici volgendo però lo sguardo al cammino che si vuole intraprendere, si può restare in serena attesa, creando delicate opere di bellezza antica, trasformando la sensazione di perdizione in un breve istante di effimera felicità.

Tradizione sospesa. 2020

Tulle ricamato con fili di cotone, 102x36 cm.

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